Nel momento di massima espansione del Pop più fatuo e sintetico gli Smiths irrompono come un ciclone a suon di chitarre “Jingle Jangle” e testi tanto colti e socialmente impegnati quanto decadenti. Merito del cantante Steven Patrick Morrissey (1959), ambiguo e scontroso al punto giusto per calarsi nel ruolo di star, e del talentuoso chitarrista Johnny Marr (1963), innamorato degli anni 60. Finché dura il delicato equilibrio tra i due le cose reggono, ma è come camminare sulle uova e la frittata arriva nel giro di pochi anni.

 

The Smiths
Rough Trade, 1984 – ★★★★

Manchester come territorio d’azione e punto d’osservazione privilegiato sulle contraddizioni crudeli dell’Inghilterra thatcheriana. I tempi, i luoghi e i personaggi giusti, insomma, per accendere la miccia della rinascita del Pop inglese. Velvet e Byrds sono dietro l’angolo, ma i limpidi riff chitarristici di Marr e la voce salmodiante di Morrissey regalano un fascino inedito e ipnotico a Hand In Glove e Reel Around The Fountain.

 

Canzone: Hand In Glove

Hand in glove
The sun shines out of our behinds
No, it’s not like any other love
This one is different – because it’s us

Hand in glove
We can go wherever we please
And everything depends upon
How near you stand to me

 

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