Fare Grunge e venire da San Diego. È questa la colpa degli Stone Temple Pilots, formazione californiana che ha cavalcato l’onda del Rock alternativo con successo e scarsa originalità. Spicca la personalità sopra le righe del cantante Scott Weiland (1967), i cui guai con la droga complicano la vita alla formazione nella seconda metà degli anni 90, fino allo scioglimento. I fratelli Dean e Robert De Leo, già assieme nel side project Talk Show, mettono in piedi gli Army Of Anyone, Weiland entra nei Velvet Revolver di Slash (Guns N’ Roses). Si rimettono assieme nel 2008. Nel 2011 Weiland ha raccontato la sua storia nel libro ‘Not Dead And Not For Sale’. Il 27 febbraio 2013 il cantante viene ufficialmente estromesso dalla band. Al suo posto arriva Chester Bennington dei Linkin Park. Weiland non la prende bene, si rivolge agli avvocati e dichiara che la band, senza di lui, non ha alcun diritto di farsi chiamare Stone Temple Pilots.

 

Core
Atlantic, 1992 – ★★★

Il ciclone Grunge ha sì smosso le acque della musica anni 90, ma ha anche dato modo alle case discografiche di puntare su un nuovo prototipo di band-fotocopia. Gli Stone Temple Pilots in questo senso sono dei capiscuola: dischi milionari e un basso contenuto d’originalità, come testimonia Core. Il pubblico apprezza: 8 volte disco di platino. La produzione è di Brendan O’Brien, che solo in seguito allaccerà una lunga collaborazione coi Pearl Jam.

 

Canzone: Plush

And I feel that time’s a wasted go
So where ya going to tomorrow?
And I see that these are lies to come 
Would you even care? 
And I feel it 
And I feel it