Già alla fine dei 60 e nei primi 70 Adelmo Fornaciari in arte Zucchero (1955), originario della provincia di Reggio Emilia, si impegna in campo musicale partecipando a una serie di gruppi: I Duca, Gli amici del mare e Taxi. Al concorso di Castrocaro 1981 ci arriva con Canto te, e poi con Una notte che vola via partecipa al Festival di Sanremo 1982. Un inizio incerto non ancora orientato verso le sonorità Rhythm and Blues che lo porteranno a confezionare canzoni di grande successo. Caparbiamente arriverà a collaborare e cantare al fianco di Joe Cocker, Eric Clapton, Paul Young, Sting, Pavarotti, solo la punta dell’iceberg di una serie di collaborazioni da far invidia al mondo intero.

 

Oro, Incenso & Birra
Polydor, 1989 – ★★★★★

È un momento di grazia per Zucchero, che pescando sapientemente nel bacino della musica nera e saccheggiando con gusto dalla storia e dai suoi epigoni, confeziona un album godibilissimo, furbo, capace di suscitare una sorta di unanimismo. Il disegno è congegnato con abilità sopraffina, chiamando a raccolta collaboratori eccellenti, le cui qualità non hanno prezzo, con il vantaggio di una ricaduta di fama e lustro inestimabili. Ennio Morricone arrangia e dirige Libera l’amore, Francesco De Gregori scrive Diamante, Eric Clapton ci mette la chitarra: il tutto a coronare una sequenza di brani del tutto riusciti, Overdose (d’amore)Madre dolcissima, Diavolo in meA Wonderful World tra le più organiche al progetto del facile consumo.

 

Canzone: Diamante

Respirerò, 
l’odore dei granai 
e pace per chi ci sarà 
e per i fornai 
pioggia sarò 
e pioggia tu sarai 
i miei occhi si chiariranno 
e fioriranno i nevai. 
Impareremo a camminare 
per mano insieme a camminare 
domenica. 

Aspetterò che aprano i vinai 
più grande ti sembrerò 
e tu più grande sarai 
nuove distanze 
ci riavvicineranno 
dall’alto di un cielo, Diamante, 
i nostri occhi vedranno.