Dopo una lunga gavetta nella nascente scena hippie e dei cosiddetti Acid Test di San Francisco, nel 1967 la band di Jerry Garcia (1942-1995) debutta su album in maniera incerta. Bisogna aspettare il 1969 per apprezzare lo straordinario carisma del gruppo, che diventa in poco tempo uno dei simboli della cultura psichedelica. I Dead, che di fatto si sciolgono nel 1995 con la morte del leader – pur con numerose e articolate propaggini ed eredità – sono tuttora considerati tra le migliori live band mai esistite nella storia del Rock, accompagnati da una discografia dal vivo che non ha eguali. Hanno un ruolo centrale nello sviluppo di due fenomeni: il nomadismo da un concerto all’altro dei fan (i loro si chiamano convenzionalmente Deadheads) e la pubblicazione di una stupefacente, incontrollabile quantità di registrazioni live. Spesso splendide le loro copertine.

 

Live/Dead
WB, 1969 – 2 LP live – ★★★

Considerato non a torto uno dei migliori live della storia, testimonia perfettamente l’atmosfera di grande raduno psichedelico qual era ogni concerto del gruppo alla fine degli anni 60. Doppio, contiene solo sette pezzi, a dimostrazione dell’attitudine sperimentale e improvvisativa dei Dead. Su tutte un simulacro e una pietra filosofale come Dark Star: oltre venti minuti di acide esternazioni guidate dalla chitarra di Garcia a cui si uniscono via via gli altri membri della band. Meritano menzione anche il trascinante R&B di Turn On Your Love Light e lo slow Blues di Death Don’t Have No Mercy.