Pubblicata in appendice ai Promessi sposi nell’edizione del 1840, la Storia della colonna infameapprofondisce al di fuori del romanzo, ma in intima connessione con esso, alcune vicende accadute nel corso della peste milanese di cui l’autore aveva già raccontato nei Promessi sposi. Scrivendo la storia di una colonna che era stata eretta a Milano nel 1630 a ricordare l’atroce morte che era stata inflitta agli “untori”, cioè coloro che erano stati ritenuti dalla superstizione popolare i responsabili della diffusione dl contagio, il Manzoni rivolge un risentito atto di accusa morale nei confronti di una giustizia pronta a condannare esclusivamente sulla base delle credenze popolari. L’opera si iscrive nella pubblicistica illuministica che metteva in rilievo l’uso distorto che si faceva delle istituzioni giudiziarie.

Testo di riferimento: A. Manzoni, I promessi sposi. I. Fermo e Lucia, Appendice storica su la colonna infame, a cura di L. Caretti, Torino, Einaudi, 1971 [testo Chiari-Ghisalberti, Milano, 1934].