Nella Moscheta, commedia in cinque atti in dialetto pavano e bergamasco scritta nel 1529, ma giunta alla redazione definitiva nel 1532, l’autore riprende il tema drammatico dei contadini inurbati che aveva già trattato nei Due dialoghi in lingua rustica. La vicenda si svolge a Padova, città nella quale il contadino Ruzante e la moglie Betìa si sono trasferiti, e si articola intorno agli sforzi dell’ex contadino per tenere lontano dalla consorte sia un antico amante, Menato, sia un nuovo corteggiatore, il soldato bergamasco Tonin. Ruzante, per sorvegliare meglio Betìa, si traveste da studente forestiero e tenta di parlare in una lingua fiorentineggiante, ossia in lingua moscheta (donde il titolo della commedia), ma finisce come al solito tradito e bastonato.

Testo di riferimento: Ruzante, Teatro, a cura di L. Zorzi, Torino, Einaudi, 1967.