Antonio Beccari, nei codici citato come Maestro Antonio da Ferrara, nato nel 1315, visse avventurosamente, con continui trasferimenti da una città all’altra (Bologna, Padova, Venezia e Ravenna). Corrispondente poetico del Petrarca e in rapporti con Fazio degli Uberti, è un esempio tipico di poeta cortigiano trecentesco: grande versatilità, ispirazione eclettica, notevole perizia metrica. Inserito nella tradizione poetica toscana rifà sia la maniera stilnovista sia i modi della poesia realistica, aggiungendo di suo una spiccata propensione all’autobiografismo, che dà i risultati migliori quando il poeta fa oggetto della sua poesia la precarietà della sua condizione esistenziale. Nascono così le “canzoni disperate”, che fondano un genere in cui si proveranno anche altri rimatori. Morì tra il 1370 e il 1375.

Testo di riferimento: Maestro Antonio da Ferrara, Rime, a cura di L. Bellucci, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1967.