Pubblicato a Milano nel 1881, è il primo tentativo di romanzo decadente in un panorama letterario dominato dalla narrativa verista. Il protagonista, lo scrittore Corrado Silla, viene accolto dal conte Cesare d’Ormenago nel suo palazzo che sorge su un lago lombardo, per scrivere un saggio scientifico-letterario. Nella misteriosa dimora vive anche la nipote del conte, Marina di Malombra, di cui Corrado si innamora. Marina, però, è una donna ambigua, vittima di terribili incubi. Nella villa giungono altri ospiti: la contessa Fosca con il figlio Nepo, che vorrebbe sposare Marina, e il segretario del conte con la figlia Edith, una fanciulla timida e dolce. In compagnia di questi ultimi due personaggi, Corrado si stacca dal suo torbido amore e trascorre un periodo di serenità a Milano. Lo scrittore si sente attratto dalla semplicità di Edith, ma il ricordo di Marina è ancora troppo presente perché egli possa dichiarare il proprio amore alla fanciulla. Torna, così, nel Palazzo, dove Marina, in preda alla follia, provoca la morte del conte apparendogli durante la notte come fosse il fantasma della sua antenata, e poi uccide Corrado temendo di non essere più amata da lui.

Testo di riferimento: A. Fogazzaro, Malombra, a cura di L. Baldacci, Milano, Garzanti, 1991.