L’opera è un volgarizzamento-commento dei primi diciassette capitoli del De Inventione di Cicerone. Intenzione dell’autore è di ridefinire il ruolo della retorica come strumento di pratica politica e di confronto civile, al di fuori dunque delle competenze dei maestri delle artes dictandi e degli usi tecnici che se ne faceva all’interno delle scuole di diritto. L’opera, compilata negli anni immediatamente successivi al 1260, rimase interrotta forse perché l’autore aveva deciso di trasferire la stessa materia nel Trésor.

Testo di riferimento: B. Latini, La rettorica, a cura di F. Maggini, Firenze, Le Monnier, 1968.