Si tratta di una commedia a sfondo autobiografico scritta alla fine del 1750 (rientra dunque nel ciclo delle sedici commedie nuove). Recitata il 13 febbraio 1751, fu replicata per otto sere consecutive sempre con favore di pubblico. Fu probabilmente la curiosità per la materia autobiografica a sostenere questa commedia: infatti l’autore adombra sé stesso sotto la figura di Guglielmo, falso avvocato e mercante fallito.

Testo di riferimento: Tutte le opere di C. Goldoni, a cura di G. Ortolani, III, Milano, Mondadori, 1940.