Del 1736, il Rinaldo di Mont’Albano trae il suo argomento da un canovaccio preesistente della commedia dell’arte, spogliato però dagli orpelli tipici della spettacolarità secentesca. Nella lotta della virtù, dell’innocenza, dell’eroismo contro la viltà, l’inganno, il tradimento si gioca tutto l’intreccio del dramma, esempio annacquato di teatro popolare moraleggiante per un testo che nel 1801 ebbe addirittura l’onore di una traduzione francese.

Testo di riferimento: Tutte le opere di C. Goldoni, a cura di G. Ortolani, IX, Milano, Mondadori, 1950.