Le Rime milanesi del Maggi furono pubblicate postume nel 1701. L’autore, nato nel 1630 e morto nel 1699, era stato soprattutto uno scrittore di teatro: aveva scritto libretti per melodrammi e commedie. La novità più rilevante del Maggi drammaturgo, a parte un tentativo di riforma del tipo di quella poi realizzata dal Goldoni, fu l’uso del dialetto milanese non a fini parodistici, ma come strumento "par dì la veritae". È la nascita della letteratura milanese, da cui discende tutta la tradizione successiva, da Porta fino a Gadda. Nelle Rime il Maggi impiega il dialetto come mezzo depositario di un’antica saggezza, fatta di verità e sorridente bonomia.

Testo di riferimento: C. M. Maggi, Le rime milanesi, a cura di D. Isella, Fondazione P. Bembo/U. Guanda Editore, 1994.