Di questo rimatore aretino del sec. XIV si sa che esercitava l’arte della giulleria accompagnandosi con la chitarra (da cui l’appellativo). Ci resta una corona di 13 sonetti, che sono una divertente parodia dei sonetti dei mesi di Folgóre da San Gimignano: secondo lo schema dell’enueg (“noia”) provenzale, Cenne sostituisce i piaceri esaltati da Folgóre con l’elenco dei fastidi d’ogni genere che ciascun mese infligge a una brigata di poveretti.

Testo di riferimento: Poeti del Duecento, a cura di G. Contini, II, Milano-Napoli, Ricciardi, 1960.