Operetta composta dal 29 ottobre al 5 novembre 1824. L’esaltazione della condizione degli uccelli era un tema romantico, sviluppatosi anche sul fondamento delle osservazioni degli scienziati naturalisti. Leopardi immagina che Amelio, filosofo discepolo di Plotino vissuto nel III secolo d. C., riconosca negli uccelli le creature più felici del mondo, la cui gaiezza sarebbe di continuo espressa col canto. Unici fra gli altri animali parteciperebbero del privilegio che l’uomo ha di ridere; ma mentre gli uomini praticano il riso solo occasionalmente o come segno di follia, per gli uccelli sarebbe una condizione abituale.

Testo di riferimento: G. Leopardi, Operette morali, a cura di O. Besomi, Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 1979.