Il Marino pubblicò La Sampogna a Parigi nei primi mesi del 1620. L’opera consiste di dodici idilli (i primi otto mitologici, i restanti quattro pastorali), nei quali si alternano polimetri a poemetti in endecasillabi e settenari sciolti. Le fonti dell’ispirazione mariniana sono tra gli antichi soprattutto Mosco, Ovidio e Claudiano, tra i moderni soprattutto Poliziano. Gli Idilli furono introdotti nella prima edizione da cinque lettere (di cui tre dello stesso autore). Proprio una di queste lettere, quella del Marino all’Achillini (Lettera 4), nella quale egli, per difendersi dalle accuse di plagio che gli venivano rivolte, arriva a dar conto delle ragioni della sua poesia, ha finito per attirare l’attenzione della critica sull’opera più di quanto non abbiano fatto gli stessi testi poetici.

Testo di riferimento: G. B. Marino, La Sampogna, a cura di V. De Maldé, Parma, Fondazione P. Bembo/U. Guanda Editore, 1993.