Trattato pubblicato per la prima volta a Napoli nel 1725 (è la cosiddetta Scienza nuova prima), in una forma assai ridotta rispetto a quella successiva del 1730 (Scienza nuova seconda). L’ultima versione dell’opera, che è quella qui riportata, vide la luce a Napoli nel 1744 (Scienza nuova terza), poco tempo dopo la morte dell’autore. Il titolo completo è Principi di scienza nuova d’intorno alla comune natura delle nazioni. La “scienza nuova” è per l’autore la storia. Vico individua un percorso evolutivo ciclico della storia umana, cogliendone tre momenti fondamentali: quello primitivo in cui si realizzano forme di vita istintive, animalesche; quello successivo in cui hanno luogo le manifestazioni della fantasia (corrisponde all’età della fanciullezza ed è anche il tempo della conoscenza poetica); infine quello della conoscenza razionale, ovvero della filosofia. L’evoluzione non è tuttavia rettilinea: nel corso della storia si verificano età di nuovo imbarbarimento che danno nuovamente corso alla successione dei tre cicli fondamentali. La figura del Vico finì ai suoi tempi per restare piuttosto isolata, ma fu rivalutata in età romantica, quando il suo senso della storia e della poesia apparve precorritore di tendenze proprie del pensiero moderno.

Testo di riferimento: G. B. Vico, Opere, a cura di A. Battistini, Milano, Mondadori, 1990.