Con Donna Folgore, scritto tra il 1906 e il 1909 ma rimasto inedito fino al 1974, la prosa composita di Faldella si piegò originalmente al grottesco nella parodia esplicita del romanzo di consumo. Lo stile frammentario dell’autore, caratterizzato da frequenti scatti ironici e da un forte espressionismo linguistico, guarda adesso con curiosità alla provincia italiana contemporanea, mantenendosi in bilico tra il gioco letterario puro e il feuilleton. L’opera, la cui protagonista è l’affascinante avventuriera Nerina, avrebbe dovuto costituire il terzo quadro di una trilogia intitolata Capricci per pianoforte: la componente erotica del testo, teso peraltro all’analisi dissacrante delle ideologie del tempo e venato da forti motivi surreali, contribuì, all’epoca, a impedirne la pubblicazione.

Testo di riferimento: G. Faldella, Donna Folgore, a cura di G. Catalano, Milano, Adelphi, 1974.