Poema di satira sociale, in endecasillabi sciolti, rimasto incompiuto in due successive redazioni che corrispondono a due diversi progetti. Alla prima stesura Parini lavorò tra il 1757 e il 1765, ideando un’articolazione in tre poemetti intitolati Il Mattino, Il Mezzogiorno e La Sera, dei quali pubblicò, anonimi, soltanto i primi due (rispettivamente nel 1763 e nel 1765); il titolo complessivo Il Giorno non compare in questa fase. Il poeta, fingendosi precettore di un «giovin Signore», descrive con procedimento ironico e caricaturale gli innumerevoli riti, laboriosi quanto fatui, che occupano la giornata dell’aristocrazia, a contrasto con l’oscura operosità del «volgo». L’intento (conforme ai princìpi dell’illuminismo lombardo) è quello di rieducare la classe nobiliare richiamandola alle sue responsabilità.

Testo di riferimento: G. Parini, Il Giorno, a cura di D. Isella, Milano-Napoli, Ricciardi, 1969.