Dramma in tre atti rappresentato per la prima volta nel 1923. Una madre perde il proprio figlio, che dopo un’assenza di sette anni era tornato assai diverso da com’era prima, per lei irriconoscibile. La donna cerca allora di tenere in vita la memoria di lui com’era prima, e quando le si presenta una sua amante, la accoglie facendole credere che il figlio è ancora in vita; ma è una finzione impossibile e ben presto è costretta a confessare la verità, perdendo anche l’ultima illusione di far rivivere il figlio perduto.

Testo di riferimento: L. Pirandello, Maschere nude, a cura di M. Lo Vecchio-Musti, I, Milano, Mondadori, 1967.