La novella è il racconto di una burla giocata da Filippo Brunelleschi a un legnaiuolo, Manetto Ammannatini, con la quale si faceva credere a lui di essere diventato un’altra persona, e che determina nel personaggio beffato un vero e proprio spossessamento dell’identità. Tutt’intorno una brigata di amici, che fa da cornice alla vicenda permettendone il successo. Il fatto sarebbe accaduto nel 1409 ed è stato tramandato in tre versioni in prosa e due in ottava rima. Quella qui trascritta, la terza in prosa, è dovuta ad Antonio di Tuccio Manetti, biografo di Filippo Brunelleschi, che sul finire del XV secolo inserì il racconto della beffa nella Vita di Filippo Brunelleschi.

Testo di riferimento: Novella del Grasso Legnaiuolo, a cura di P. Procaccioli, Parma, Fondazione P. Bembo/U. Guanda Editore, 1990 [testo De Robertis, Milano, 1976].