È l’opera più significativa di uno dei primi sostenitori del romanticismo in Italia, patriota e fondatore con Pellico e Di Breme del «Conciliatore». In questo saggio, pubblicato nel 1816, col sottotitolo Consigli di un galantuomo a vari scrittori, l’autore delinea un panorama della Milano letteraria del tempo e polemizza con gli eruditi e gli accademici, indifferenti alla diffusione della cultura tra le classi sociali più basse, per le quali, in accordo con Carlo Porta, propone, almeno a un primo stadio di alfabetizzazione, l’insegnamento del dialetto.

Testo di riferimento: P. Borsieri, Avventure letterarie di un giorno, a cura di G. Alessandrini, Roma, Edizioni dell’Ateneo, 1967.