Rappresentato alla corte di Vienna nel 1733, con musiche di Antonio Caldara, il Demofoonte ricorda nell’argomento il Torrismondo di Tasso e il Pastor fido di Guarini. Con quest’opera Metastasio offrì un’ennesima variazione sul tema della forza invincibile d’amore. Attraverso un gioco incessante di agnizioni e colpi di scena si evidenziano i caratteri dei personaggi, sempre giocati su coppie oppositive, a creare un’opera di intensa suggestione drammatica. Dopo Caldara, il testo fu musicato da Gluck, Jommelli, Hasse e Anfossi.

Testo di riferimento: P. Metastasio, Opere, a cura di M. Fubini, Milano-Napoli, Ricciardi, 1968.