Rappresentato per la prima volta nel palazzo dell’imperial Favorita in occasione del genetliaco dell’imperatrice Elisabetta del 1740, con la musiche di L.A. Predieri, il testo metastasiano deriva il suo argomento direttamente dagli Annali di Tacito, ma contrae anche qualche debito nei confronti del dramma omonimo di Crébillon e del Polyeucte di Corneille. Il melodramma vive per intero sulla tensione amorosa che si crea attorno alla protagonista, emblema di fedeltà coniugale immune da qualsiasi turbamento.

Testo di riferimento: Tutte le opere di Pietro Metastasio, a cura di B. Brunelli, I, Milano, Mondadori, 1953.