Il gioco è un altro mondo, ma fa parte di questo. (…) Il gioco, insomma, non è uno scherzo. Stefano Bartezzaghi

 

Il gioco è un altro mondo, ma fa parte di questo. Ha un tempo suo, uno spazio suo, un senso suo e soltanto suo. Il gioco è frivolo, ma un bambino non è mai tanto serio come quando gioca. Il gioco non ha funzioni, fuori dal gioco medesimo, ma non c’è stata civiltà in cui non si sia giocato. Il gioco è libero, ma le sue sono le uniche regole davvero assolute. Il gioco è definibile solo come la giusta distanza fra due rotelle, il vuoto minimo che è necessario perché si ingranino. Pare un dettaglio trascurabile ma, tra i pochi che non hanno trascurato il gioco, Roger Caillois ha scritto che successo, o forse disgrazia, dell’uomo è l’aver introdotto un po’ di gioco nell’immenso ingranaggio. Il gioco, insomma, non è uno scherzo.

Stefano Bartezzaghi, scrittore.

 

Le parole servono per pensare: più parole conosciamo più il pensiero è articolato. Di qui l’importanza dell’uso del vocabolario.

Lo Zingarelli ha fatto di più: ha messo per iscritto i pensieri sulle parole, invitando in esclusiva alcuni esponenti di rilievo del mondo della cultura, della scienza, dello sport e del costume a scrivere la definizione di una parola della lingua italiana che potesse essere rivelatrice della loro personalità e del loro lavoro.

L’operazione si chiama “Definizioni d’autore” [#definizionidautore]: piccole narrazioni o ricordi personali, punti di vista originali sul significato di una parola, messi ciascuno a corollario nella scheda lessicografica della voce di riferimento nel vocabolario. Ogni anno le Definizioni d’autore aumentano, arricchendo sempre di più lo Zingarelli.

Perché? Per pensare: sono riflessioni che offrono uno strumento in più per comprendere e ragionare sulle parole. Chi consulta il vocabolario, a scuola o per lavoro, può trovare un suggerimento inatteso, uno sguardo laterale e nuovo, frutto di esperienza, studio, talento e sensibilità fuori dal comune.

Gli autori delle Definizioni hanno rinunciato al compenso proposto dall’editore, che l’ha devoluto per loro conto al programma nazionale Nati per Leggere, ANT, Unicef e Art4sport o ad altre associazioni indicate dagli autori stessi.