Nostalgia La nostalgia è un turbamento, talvolta molto grave, dell'immaginazione Paolo Di Stefano

 

Mio padre, siciliano, ha vissuto più di cinquant’anni in Svizzera, ogni anno dicendo di voler tornare, l’anno dopo, al suo paese. La nostalgia è un turbamento, talvolta molto grave, dell’immaginazione, una vera e propria malattia, non è lo spleen romantico, non è l’inutile rimpianto di un passato perduto: è il dolore provocato da una separazione irrimediabile, fisica, sentimentale, cognitiva. Si può avere nostalgia anche di un luogo desiderato e mai visto. È l’incapacità di adattarsi in una società in cui invece bisognerebbe per forza integrarsi. Che si tratti di una malattia (forse della malattia) del nostro tempo – tempo di immigrazioni, di mutamenti repentini e dunque di spaesamenti ontologici – è fuori discussione.

Paolo Di Stefano, scrittore.

 

Le parole servono per pensare: più parole conosciamo più il pensiero è articolato. Di qui l’importanza dell’uso del vocabolario.

Lo Zingarelli ha fatto di più: ha messo per iscritto i pensieri sulle parole, invitando in esclusiva alcuni esponenti di rilievo del mondo della cultura, della scienza, dello sport e del costume a scrivere la definizione di una parola della lingua italiana che potesse essere rivelatrice della loro personalità e del loro lavoro.

L’operazione si chiama “Definizioni d’autore” [#definizionidautore]: piccole narrazioni o ricordi personali, punti di vista originali sul significato di una parola, messi ciascuno a corollario nella scheda lessicografica della voce di riferimento nel vocabolario. Ogni anno le Definizioni d’autore aumentano, arricchendo sempre di più lo Zingarelli.

Perché? Per pensare: sono riflessioni che offrono uno strumento in più per comprendere e ragionare sulle parole. Chi consulta il vocabolario, a scuola o per lavoro, può trovare un suggerimento inatteso, uno sguardo laterale e nuovo, frutto di esperienza, studio, talento e sensibilità fuori dal comune.

Gli autori delle Definizioni hanno rinunciato al compenso proposto dall’editore, che l’ha devoluto per loro conto al programma nazionale Nati per Leggere, ANT, Unicef e Art4sport o ad altre associazioni indicate dagli autori stessi.