Giuseppe Anastasi

Caro Peppe, rieccoci qui: un anno e mezzo dopo l’uscita di Scrivere una canzone, due anni dopo La notte, e due giorni dopo la vittoria a Sanremo con Controvento interpretata da Arisa… Come stai?!

 

Sto molto bene, sono contento. Non c’è nessun’altra parola che può descrivere lo stato d’animo di questo periodo. Dopo tanto lavoro, tanti sacrifici… A prescindere dalla vittoria, la gioia più grande – come accadde con La notte – è vedere che sei riuscito ad arrivare alla gente. Quando ci riesci è come se tutti i pezzi fossero andati finalmente al loro posto.

 

Non sono scaramantico, ma mi sembra che Scrivere una canzone ti abbia portato fortuna!

 

Ha portato MOLTA fortuna (“molta” scrivilo in stampatello, Pié). A parte che è stato bellissimo lavorarci, ci siamo divertiti io, Alfredo e te… e secondo me abbiamo fatto un ottimo lavoro, un lavoro valido per tutti coloro che si approcciano alla scrittura, non solo di canzoni. E poi mi ha fatto girare l’Italia! Da nord a sud, abbiamo fatto presentazioni davvero ovunque, sempre affollatissime. Una settimana prima che iniziasse questo Festival abbiamo presentato il libro anche nel teatro del casinò di Sanremo. Quattrocento posti, quattrocento persone sedute. Per me è stato particolarmente emozionante tornare in quel teatro, tanto più per presentare Scrivere una canzone, perché è lì che iniziò tutto. Proprio lì infatti a me e a Arisa annunciarono che con Sincerità saremmo andati a Sanremo giovani.

 

Se penso alla vittoria di Sincerità a Sanremo giovani, al secondo posto e grande successo commerciale della Notte, alla vittoria di sabato con Controvento, mi pare che Arisa i risultati migliori li ottenga con canzoni scritte da te. Come te lo spieghi? Simbiosi artistica?

 

Credo che il mio tipo di scrittura – cerco sempre di usare parole semplici e melodie che restino – unito alla sua personalità e alla sua voce incredibile si sposino alla perfezione, molto semplicemente. Quando un interprete canta qualcosa in cui crede, la gente lo capisce. Arisa è così, indossa la canzone, e le persone lo sentono subito. La canzone, così, diventa “partecipativa”. In questo album comunque si è messa in gioco, per la prima volta c’è solo una mia canzone, proprio questa con cui abbiamo vinto Sanremo, ed è giusto che un’artista sperimenti, che cerchi nuove strade con nuovi collaboratori. Una novità, ora che ci penso, si chiama Cristina Donà, e la sua testimonianza chiude proprio il nostro libro!

 

Che progetti hai per il futuro, ora che hai vinto Sanremo due volte?

 

Un mesetto fa ho iniziato un nuovo progetto… Per la prima volta non scriverò per altri. In futuro uscirà un album scritto, suonato e cantato da un tale che si chiama Giuseppe Anastasi. È stato molto importante il tour in giro per l’Italia per presentare Scrivere una canzone, dove tutte le volte mi chiedevano: “Canti La notte?”, “Canti L’amore è un’altra cosa?”.  C’ho preso gusto, mi sa…