Nel tardo pomeriggio, su IRIS ore 18:50, il Morandini vi consiglia: Kippur


KippurKippurIsr.Fr.It. 2000GENERE: Guerra DURATA: 123′ VISIONE CONSIGLIATA: GCRITICA: 4 PUBBLICO: 2REGIA: Amos GitaiATTORI: Liron Levo, Tomer Ruso, Uri Ran Klauzner, Yoram Hattab, Guy Hamir
Sabato 6 ottobre 1973, festa ebraica di Yom Kippur (giorno dell'espiazione, dedicato al silenzio e al riposo): le forze armate siriane ed egiziane attaccano a sorpresa Israele. Due amici – il sergente Weintraub e il tenente Russo – tentano invano di raggiungere in auto il proprio reparto sulle alture del Golan dove regna il caos. Si aggregano a una squadra di primo soccorso ai feriti finché il loro elicottero con altri 5 uomini a bordo è colpito. Alla breve guerra del Kippur che durò 19 giorni, lasciando sul campo 12000 morti e 28000 feriti, il 23enne Gitai partecipò come barelliere d'elicottero. 27 anni, 6 film di fiction e 21 documentari dopo, traspone l'esperienza in un film di guerra – meglio: sulla guerra – più unico che raro. La racconta ad altezza d'uomo e di elicottero, ma sempre dalla parte del dolore, dei corpi lacerati o attanagliati dalla fatica. Il nemico è invisibile. La straziante sequenza del corpo a corpo nel fango è da antologia, ma non è da meno quella del volo a bassa quota sull'altopiano del Golan. Le 2 scene erotiche – oniriche nel loro realismo – che incorniciano il racconto sono la cifra stilistica di un film molto fisico che, nei suoi intervalli di quiete, enuncia con casta retorica il retroterra dei personaggi: i fantasmi dell'esilio, la proscrizione, il desiderio di pace, gli incubi della Storia. Prodotto e scritto da Gitai con Marie-José Sanselme, eccellente fotografia del grande Renato Berta, musica di Jan Garbarek. Dedicato a Sam Fuller.