Questa sera, su La effe ore 21:30, il Morandini vi consiglia: Almanya – La mia famiglia va in Germania


Almanya – La mia famiglia va in GermaniaAlmanya – Willkommen in DeutschlandGerm. 2011GENERE: Comm. DURATA: 97′ VISIONE CONSIGLIATA: RAG.CRITICA: 3,5 PUBBLICO: 4REGIA: Yasemin SamdereliATTORI: Vedat Erincin, Lilay Huser, Aylin Tezel, Rafael Koussouris, Denis Moschitto
Nella Germania riunificata del 2009 i Gastarbeiter (lavoratori invitati) turchi erano 1 600 000 su 6,7 milioni di stranieri (600 650 italiani). Nel cinema europeo del 2000 si sono moltiplicati i film – fiction o documentari – sul tema dell'immigrazione, dunque dell'incontro/scontro fra due culture. Uno dei migliori è questo, scritto dalla regista Samdareli con la sorella Nesrin, entrambe nate a Dortmund, immigrate turche di 3ª generazione che raccontano “perché siamo qui (a 2.521 km dal paese d'origine nell'Anatolia turca), come tutto è cominciato, che cosa significa essere stranieri”. Fa perno su Hüseyin Yilmaz, patriarca di una numerosa famiglia musulmana emigrata in Germania negli anni '60. Dopo tanti sacrifici ha comprato una casa in Turchia e vorrebbe farsi accompagnare da figli e nipoti per risistemarla. Nonostante gli scettici e i contrari, ci riesce. Alle nuove avventure di viaggio (di 3 giorni) s'intrecciano i ricordi tragicomici dei primi anni in Germania. A dirne la leggerezza grottesca basterebbero le reazioni di spavento e orrore che suscita il crocifisso in uno dei più giovani, gag che sembrano offensive soltanto agli spettatori cattolici più ottusi e intolleranti. È una commedia con risvolti drammatici in alcuni dei personaggi, recitata così bene da attori con le facce giuste che è difficile farne una graduatoria di brio. Spiccano il vecchio e saggio Erincin/Hüseyin, l'intensa giovane Canan (Tezel) che fatica a confessare ai genitori di essere incinta (di un inglese!) e il piccolo Cenk (Koussouris) dagli occhi meravigliosi.