Questa notte, su Italia 1 ore 0:35, il Morandini vi consiglia: Borat – Studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan


Borat – Studio culturale sull'America a beneficio della gloriosa nazione del KazakistanBorat – Cultural Learnings of America for Make Benefit Glorious Nation of KazakistanUSA 2006GENERE: Comico DURATA: 100′ VISIONE CONSIGLIATA: GCRITICA: 3,5 PUBBLICO: 4REGIA: Larry CharlesATTORI: Sacha Baron Cohen, Ken Davitian, Luenell Campbell, Pamela Anderson
È il film più “politicamente scorretto” del nuovo secolo. Il suo autore si chiama Sacha Baron Cohen, ebreo di origini iraniane che ha inventato il personaggio di Borat Sagduyev (nel superpremiato TV Da Ali G Show), baffuto telecronista kazako. Scortato da Azamat Bagatov, incapace e obeso produttore, parte dal Kazakistan e viaggia da New York a Los Angeles per filmare un rapporto didattico sull'american way of life. In sceneggiatura si è fatto aiutare da A. Hines, P. Bayham, D. Mazer, T. Phillips; in produzione (caratterizzata da incidenti giuridici e qualche arresto durante le riprese) da J. Roach. Per la regia si è affidato a L. Charles che ha camuffato il film da reportage TV con ricorsi alla candid camera. C'è un paradosso sovversivo di base: aver tirato fuori il peggio della società USA (sindrome dell'antiterrorismo e del 2001, razzismo, politica estera di Bush Jr., fanatismo religioso, omofobia, violenza) di cui rivela i codici e il subconscio, col tramite di un personaggio razzista, antisemita, misogino, pieno di pregiudizi, antitzigano, sessuomane, ma anche affettuoso, generoso, romantico. Ne nasce, all'insegna di una furibonda scorrettezza, una buffoneria stridente e demente più che demenziale. Il film comincia e si chiude a Kuczek (trovato in un villaggio in Romania), anch'esso descritto con caustica ferocia. 31 canzoni e brani musicali. La voce italiana di Borat è di Pino Insegno.