Questa sera, su Rai5 ore 21:15, il Morandini vi consiglia: Cous Cous

 

Cous Cous

La graine et le moulet Fr. 2007

GENERE: Dramm. DURATA: 151′ FOTOGRAFIA: BN

CRITICA: 4 PUBBLICO: 3

REGIA: Abdellatif Kechiche

ATTORI: Habib Boufares, Hafsia Herzi, Farida Bekhetache, Abdelhamid Aktouche, Bouraouïa Marzouk, Alice Houri, Cyril Favre, Leila D’Issernio

A Sète (Marsiglia) una famiglia mediterranea allargata – genitori immigrati maghrebini e figli, nati in Francia, dove hanno fatto matrimoni misti – ritrova l’unità aiutando il padre 60enne, licenziato dai cantieri navali, ad aprire un ristorante a bordo di una vecchia barcaccia in disuso. È il film – il 3° del francotunisino Kechiche – che, secondo molti critici e giurie laterali, avrebbe meritato il Leone d’oro a Venezia 2007. Più complesso, ellittico e sottile di quel che appare a un primo assaggio quando si è soggiogati dalla scrittura energica con la cinepresa a spalla addosso ai personaggi, il ricorso insistito ai primi e primissimi piani; la verità spontanea degli interpreti. È corale, ma con un protagonista, emblema di dignità, carico di un trattenuto dolore e di una dimensione tragica come il finale conferma. Sottotraccia c’è un discorso sociopolitico. C’è un’alchimia sapiente tra cupezza di fondo e ironia, sapida leggerezza, esaltazione dell’eloquenza nelle sue varie forme, anche quelle ipocrite della borghesia bianca. C’è una sensualità, affidata ai dialoghi e all’importanza del cibo e del mangiare insieme, che esplode nella danza del ventre finale, grande atto d’amore di Rym verso il padre adottivo. C’è un uso inedito della suspense che fa dimenticare allo spettatore la lunga durata – più di un’ora – della cena inaugurale. C’è il rifiuto del populismo, sostituito dall’amore lucido per i personaggi, soprattutto femminili. Premio della Giuria e premio Mastroianni (attrice emergente) alla Herzi a Venezia. Premio Delluc in Francia. Distribuito da Lucky Red.