Il film di oggi è: Rapunzel – L’intreccio della torre / Dumbo

Il Morandini consiglia:Rapunzel – L’intreccio della torreTangledUSA 2010GENERE: Anim. DURATA: 100′ VISIONE CONSIGLIATA: TCRITICA: 3 PUBBLICO: 4REGIA: Nathan Greno, Byron Howard
La storia, come ogni fiaba che si rispetti, inizia con “C’era una volta…”. Mantenendo solo la base del canovaccio tradizionale dei fratelli Grimm, si racconta di una principessa dalla lunghissima chioma magica, rapita e tenuta prigioniera in una torre dalla strega cattiva (perché le serve il potere dei biondi capelli per mantenere la giovinezza). È salvata da un affascinante ladro che poi si trasforma in principe. Ovvia lieta fine. 50° film di animazione della Disney, questo 3D cerca di rendere personaggi classici il più moderni possibile: la stessa Rapunzel è una giovane donna, molto femminile, emancipata, desiderosa di scoprire cosa brilla nel cielo il giorno del suo compleanno e di scoprire l’amore. Merita una menzione Kelly Ward, tecnica specializzata nel software per capelli. Nell’originale tutti i brani sono cantati dalla cantautrice e attrice Mandy Moore che dà la voce a Rapunzel. Perché in Italia si ostinano a tradurre le canzoni?
AUTORE LETTERARIO: Jacob e Wilhelm Grimm

Il Morandini consiglia:DumboDumboUSA 1941GENERE: Anim. DURATA: 64′ VISIONE CONSIGLIATA: RAG.CRITICA: 4 PUBBLICO: 3REGIA: Ben Sharpsteen
Dotato di orecchie spropositate, l’elefantino Dumbo fa parte di un circo ambulante dove, a causa della sua diversità, è umiliato e offeso da tutti, gli altri elefanti compresi. Nel difenderlo da un’aggressione, la sua amorevole madre suscita un grande scompiglio. Viene imprigionata come matta e separata dal figlio. Disperato, Dumbo trova conforto nel topolino Timothy che gli insegna a usare le grandi orecchie per volare. Diventa una star. Realizzato in economia (meno di 1 000 000 di dollari) rispetto a Pinocchio (1939) e a Bambi (1942), tra la disattenzione di W. Disney, preoccupato dalla chiusura dei mercati europei e da uno sciopero in casa, è forse il più sottovalutato lungometraggio disneyano di quel periodo. L’accorto dosaggio delle sue componenti – realismo e stilizzazione, sentimentalismo e comicità – gli dà brio, fluidità e compattezza. Spassosi caratteristi i 4 corvi. “Ha la corteccia di lungometraggio e il midollo delle Silly Symphonies” (Oreste de Fornari). Lo dimostra la strepitosa sequenza degli elefanti rosa, sognati da Dumbo sbronzo, un incubo che diventa la fonte effervescente di invenzioni cromatiche e grafiche, spinta nei cieli sperimentali del cinema astratto. In senso figurato la locuzione to see pink elephants significa “avere allucinazioni causate dall’alcol”. Oscar per le musiche di Oliver Wallace, Frank Churchill e Ned Washington.