Il film di oggi è: La stanza del figlio

Questa sera, su La7 ore 21:10Il Morandini consiglia: 

La stanza del figlioIt. 2001GENERE: Dramm. DURATA: 99′ VISIONE CONSIGLIATA: TCRITICA: 4 PUBBLICO: 4REGIA: Nanni MorettiATTORI: Nanni Moretti, Laura Morante, Jasmine Trinca, Giuseppe Sanfelice, Silvio Orlando, Claudia Della Seta, Stefano Accorsi, Toni Bertorelli
Giovanni Sermonti, psicanalista, vive ad Ancona con la moglie Paola e i due figli liceali, Andrea e Irene. Andrea muore in un’immersione subacquea. Ciascuno dei tre reagisce a modo suo. Entra in scena, inaspettata, Arianna che aveva conosciuto Andrea al campeggio e che con un amico va in Francia in autostop. I tre l’accompagnano in auto fino al confine. Tema centrale: l’elaborazione del lutto. Si dà spazio al padre, il più fragile nel corto circuito tra l’insensatezza di un dolore insostenibile e il senso che si tenta di dargli per collocarlo nella trama della vita che continua, per rendere pensabile quel che è impensabile, portandolo alla parola e all’immagine. L’itinerario che si chiude in modo lievemente rasserenante è raccontato con forza impietosa che si accompagna alla difficile arte del pudore. Nel suo film più maturo, anche stilisticamente, Moretti fa piangere, fa sorridere, fa aspettare. Sfiora i confini del mélo, raggelandolo. Il che spiega in parte il suo successo: lo spettatore si commuove non soltanto per il dolore dei personaggi con cui si è identificato, ma piange su sé stesso, sulla caducità della vita. Chi non ama Moretti e il morettismo trova pane per i suoi denti: l’egocentrismo sfrenato dell’attore/autore; l’idealizzazione del gruppo familiare (mens sana in corpore sano, ecc.); la messa al bando di ogni riferimento alla realtà esterna che, però, potrebbe essere un mezzo per uscire dal presente e puntare sull’universale. Tutto funziona: la resa degli attori, la fotografia di Beppe Lanci, la musica discreta di Nicola Piovani. Palma d’oro a Cannes, 3 premi Donatello (film, L. Morante, musica), Nastro d’argento al miglior film.