Il film di oggi è: Capitalism: A Love Story

Questa sera, su RaiStoria ore 21:10Il Morandini consiglia:

Capitalism: A Love StoryCapitalism: A Love StoryUSA 2009GENERE: Doc. DURATA: 120′ VISIONE CONSIGLIATA: TCRITICA: 3,5 PUBBLICO: 3REGIA: Michael Moore (2)
Il discorso iniziato da Moore con Roger & Me (1989), e continuato con altri 6 titoli (di cui 2 TV), ha il suo culmine in questo film di denuncia contro i governi dei due Bush e il sistema bancario-assicurativo. Spiega come e da chi sia stata provocata e poi sfruttata la grave crisi sociale, economica, finanziaria in corso dal 2008. Lo fa commuovendosi col grande F.D. Roosevelt (1892-1945) che nel 1944 voleva varare una nuova Carta dei Diritti e sullo scopritore del vaccino contro la poliomelite A.B. Sabin (1906-93) che non si arricchì perché si rifiutò di brevettarlo. Mette alla gogna i due principali partiti, repubblicano e democratico. Se la prende con i poveri che votano per i ricchi, sperando di diventare come loro: succubi della disinformazione dei mass media, hanno nel DNA l’amore per il capitalismo di mercato e odiano il socialismo come il perverso frutto del Diavolo. Lo stesso Moore delimita col nastro giallo il luogo del crimine: Wall Street. È ingeneroso e un po’ stupido (talvolta in malafede) rimproverargli di fare documentari truccati, demagogici, persino divertenti e di trasformare il cinema in comizio. Ha un senso accusarlo di protagonismo e insieme di indignazione perché racconta di piloti d’aereo sottopagati; ciniche assicurazioni sulla vita da parte delle aziende che quando falliscono lasciano i dipendenti senza lavoro né liquidazioni; working poors (lavoratori poveri) che sono il 70% dei cittadini USA non coperti da assicurazione sanitaria? Fa un cinema di controinformazione. Prodotto con la moglie Ann (Dog Eat Dog Films), scritto da G. Moore con la fotografia di Jayme Roy e Daniel Marracino.