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Romanzi mondo

Allargare i confini dei testi letterari italiani a esempi stranieri che si ricollegano a tematiche comuni o si rifanno ad uno stesso contesto culturale può essere quindi molto utile per svolgere il tema di maturità allargandone le suggestioni attraverso l’apporto della comparatistica, cioè di una visione sinottica e trasversale dei temi letterari.


Yiddish in salsa italiana

"Eppure eravamo proprio ebrei, spiegai. Ebrei italiani: gli ebrei, in Italia e in tutta l’Europa occidentale, non parlano yiddish. Questa, per loro, era una grande novità, una curiosità comica, come se qualcuno affermasse che esistono francesi che non parlano francese..."


Tradurre Joyce: un’arte con la F maiuscola

Tutta l’opera di Joyce, come tanti studi di questi anni non mancano di sottolineare, è scritta, cifrata, intessuta a partire da una matrice linguistica che dell’inglese non ha se non l’aspetto esteriore, mentre l’anima soggiacente risponde a registri, lessico, sintassi, retoriche essenzialmente irlandesi.


Scuole di Scrittura #3: Omero | Un mare di carta

Quando ti iscrivi a una scuola di scrittura creativa, pensi: adesso scrivo l’opera che cambierà la storia, e da lì inizi a rinchiuderti in una mare di libri diversi, in modo tale da non scopiazzare nessuno, ogni tanto ne apri uno a caso, leggi una frase, un dialogo, un passaggio, chiudi gli occhi e pensi: posso farlo anch’io.


I vichinghi alla conquista del mercato globale

Sui víkingar, i vichinghi, tutti bene o male si sono fatti un’idea. C’è chi li immagina con elmetto, corna e barba folta, chi li confonde con Obelix (che invece era un gallo), chi li considera esponenti di una civiltà grezza e barbara, chi attinge alla loro cultura per comporre i testi della musica heavy metal.


Elogio del dizionario

La parola ha una vita sua e ispira chi traduce con la sua capacità di evocare immagini e suoni, soprattutto se è ricca di connotazioni. Ma anche se la parola è semplicemente denotativa, finché non si trova continua a seminare scompiglio sulla tastiera. È a questo punto che mi viene di nuovo in soccorso il dizionario in italiano. Ma come si fa quando la parola in italiano non c’è?


Il doppio gioco dell’ironia

Confrontarsi con i giochi di parole può essere una vera e propria sfida, perché non sempre è possibile mantenere in equilibrio la polisemia d’origine con la resa linguistica nella bilancia della traduzione finale. E se la lingua di arrivo non fosse abbastanza “ospitale” per l’ironia della lingua di partenza?


Le circumnavigazioni del traduttore

Se potessi ricordare tutto ciò che ho imparato traducendo, sarei un esperto di Seneca e di vini francesi, di giurisprudenza danese e parassiti africani, di sintomi di avvelenamento da radiazioni, geologia, droga, armi da fuoco e caccia alla foca. Invece no. Invece fatico più di altri persino a tenere a mente i concetti della vita quotidiana, nella quale peraltro le tecniche di caccia alla foca non avrebbero nemmeno un loro perché.


‘To frown’, ‘to roll one’s eyes’, ‘to shrug’: tradurre la mimica giovanile

Esiste un fenomeno, ormai piuttosto diffuso e codificato nella letteratura di lingua inglese di genere Young Adult, che rischia di contaminare anche l'italiano e riguarda uno slittamento di significato, non ancora registrato dai dizionari, in certe parole o espressioni. Alcuni verbi sono infatti segnali o simboli di “altro”, e di frequente è scorretto o vano tradurli attingendo in maniera automatica al repertorio dei vocabolari. Ma entriamo nel dettaglio.