1) Si sa: in Internet ce n’è di ogni…

Per esempio ci sono 290mila occorrenze di “Caltanisetta” (scritto con una s sola) e 479mila di “accellerazione” (scritto con due l).

Più di 100 blog non hanno dubbi nell’attribuire a Belli questo attualissimo sonetto:

Mentre ch’er ber paese se sprofonna
tra frane, teremoti, innondazzioni
mentre che so’ finiti li mijioni
pe turà un deficì de la Madonna
mentre scole e musei cadeno a pezzi
e  l’atenei nun c’hanno più quadrini
pe’ la ricerca, e i cervelli ppiù fini
vanno in artre nazzioni a cercà i mezzi
mentre li fessi pagheno le tasse
e se rubba e se imbrojia a tutto spiano
e le pensioni so’ sempre ppiù basse
una luce s’è accesa nella notte.
Dormi tranquillo popolo itajiano
a noi ce sarveranno le mignotte.

Dobbiamo cambiare il capitolo su Belli delle antologie Zanichelli per accoglierlo? Certo che no: il sonetto è visibilmente apocrifo e per di più scritto recentemente; parla di ‘ricerca’ negli ‘atenei’, di ‘fuga dei ‘cervelli’, di ‘pensioni’, di ‘popolo italiano’: parole e concetti che ai tempi di Belli non c’erano.

2) La parola ‘misconcezione’ non è nel nostro corpus di circa 2 miliardi di parole, non è nell’archivio del Corriere della Sera (dal 1992) né di Repubblica (dal 1984), né in quello della Stampa dal 1867; non è nel Grande Dizionario dell’Uso di Tullio De Mauro in 6 volumi.

Come mai allora ha oltre 1000 occorrenze in Google (di cui però soltanto 493 effettive)? Perché Google è piena di errori: se dovessimo prenderlo a base per lo Zingarelli credo che non basterebbero 10 volumi.

“misconcezione’ è una parola costruita a orecchio da traduttori improvvisati o pigri sulla base dell’inglese ‘misconception’. Nel Ragazzini:

misconception
n.
1 giudizio erroneo; idea sbagliata: There is widespread misconception about it, ci sono molte idee sbagliate in proposito
2 equivoco; malinteso.

Va da sé che se l’errore di traduzione prendesse piede e passasse a lingua – come è capitato per ‘intrigare’ nel senso di ‘incuriosire’ – allora entrerebbe nello Zingarelli: ma prima deve essere ‘nell’uso delle persone colte’, secondo il precetto di Nicola Zingarelli.

Scusate il sermone.