Egregio Professore,
Da alcuni anni vedo (e sento) ” é un problema etico e morale” ecc. Cioè le due parole, che io al liceo usavo in alternativa, vengono elencate come fossero cose diverse.
Io ipotizzo che si dia (per distinguerli) a “etico” un significato di tipo deontologico, mentre “morale” rimane ad indicare una condotta individuale, per esempio: “la morale mi impone di non rubare”.
Puó essere una ipotesi accettabile? Grazie per l’attenzione.
Cesare

 

Gentile Cesare,

 

ho cercato le occorrenze di etico/etica/etici/etiche vicino a morale/morali nel corpus BIZ-Biblioteca Italiana Zanichelli, il dvd-rom che contiene il testo integrale delle 1000 opere più importanti della letteratura italiana dal Duecento in poi.

 

Ho trovato soltanto le seguenti frasi:

 

  • “… è sottoposto alla parte morale, o vero etica” (Boccaccio, Esposizioni sopra la Comedia di Dante)
  • “De’ filosofi in genere, e in particolare de’ fisici, etici o morali, economici, politici, consiglieri o secretari, e metafisici” (Garzoni, La piazza universale)
  • “Seguono dietro a questi i filosofi morali overo etici, i quali trattano della composizione de’ costumi retti e onesti, e delle virtù dell’animo” (ibidem)
  • “più ci fanno onesti e sociabili le comedie di Molière che non tutti i libri di metodici, secchi, inconseguenti, non persuadenti precetti di etica. Vogliono essere pitture nella morale” (Sulla filosofia morale, Il Caffè)
  • “Gli uomini istrutti si studiavano di render popolare la cultura, specialmente nella sua parte più accessibile e pratica, l’etica e la morale.” (De Sanctis, Storia della letteratura italiana)
  • “… nelle Canzoni e nel Convito. La poesia va a metter capo nella pura scienza, nell’esposizione scolastica di un mondo moraledell’etica” (ibidem)
  • “Allegoricamente, Dante è l’anima, Virgilio è la ragione, Beatrice è la grazia, e l’altro mondo è questo mondo stesso nel suo aspetto etico e morale, è l’etica realizzata, questo mondo quale dee essere secondo i dettati della filosofia e della morale, il mondo della giustizia e della pace, il regno di Dio” (ibidem)
  • “Questo cammino dalla materia o dal peccato sino allo spirito o al bene comprende tutto il circolo della morale o etica” (ibidem)
  • “La rappresentazione dell’altro mondo è dunque un’etica applicata, una storia morale dell’uomo…” (ibidem)
  • “Altra è pure la base morale. Il fine etico del medio evo è la santificazione dell’anima, e il mezzo è la mortificazione della carne” (ibidem)
  • “Ciò che l’interessa non è il carattere etico o morale di quelli, ma la loro azione su’ fatti” (ibidem)

 

Come vede le occorrenze sono relativamente poche e mai etico è contrapposto a morale: i due termini sono talvolta alternati per evitare ripetizioni; altre volte sono esplicitamente usati come sinonimi (“morali overo etici” di Garzoni): in sostanza i due termini sono sinonimi.

 

Posso aggiungerle:

 

  1. Che etico ha un registro leggermente più colto di morale;
  2. Che – come lei stesso suggerisce – etico è preferito a morale quando si parla di doveri o norme di comportamento di una professione (per esempio nella frase l’etica professionale impone al capitano di abbandonare per ultimo la nave in caso di naufragio): in questo significato etica è sinonimo di deontologia;
  3. Che etica si usa preferibilmente in riferimento al ramo della filosofia che studia i problemi morali.

 

Con i migliori saluti e auguri del Professore