Buongiorno, Professore. 
  
La parola straniera “marijuana” viene letta da tutti come se avesse al centro una sola i. E comunque, se la si volesse, com’è giusto, pronunciare con le regole dello spagnolo, si dovrebbe far sentire la H prima della u. MariHuana, cioé Maria Giovanna. 
Perché l’errore, non gravissimo, è così diffuso, anche fra persone di cultura? 
E poi, Lei ha notato che gli italiani sono restii a pronunciare chiaramente due vocali uguali consecutive? Nausica, San Su Ki (è San Suu Kii), “stringiamoci a corte”, la Saar. 
E anche Pi Di Effe, al posto di Pi, Di, E, Effe; Ci Gi Elle, al posto di Ci Gi I Elle (CGIL). Coptazione al posto di cooptazione, Bethoven, e alcuni altri termini. 
  
Grazie per l’attenzione, 
Vito

 

Gentile signor Vito, 

 

da sempre in italiano (e anche in altre lingue) le parole straniere sono adattate: l’inglese beefsteak è diventato bistecca, il francese grisou si scrive grisù, il filosofo Descartes ha addirittura cambiato cognome in Cartesio. 

 

Dai primi del ‘900, la tendenza è stata di mantenere più spesso la grafia dei nomi stranieri e di adattarne soltanto la pronuncia: così la babysitter (pronunciata in inglese più o meno beìbisìtar) in italiano è detta bebisìtter, Internet (internèt in inglese) in italiano è letto ìnternet, con l’accento sulla i. 

 

Sono errori? Non mi pare: è normale che una lingua adatti la pronuncia dei forestierismi: quello che conta è l’uso delle persone colte: come è normale che le persone colte inglesi dicano internèt,  è altrettanto normale che le persone colte italiane dicano ìnternet. 

 

Un fenomeno analogo è accaduto con la marijuana: si tende a usare la grafia inglese (marijuana appunto) e la si pronuncia come lo spagnolo marihuana (mariuàna, senza doppia i) 

 

È altrettanto normale che la pronuncia delle sigle tenda alla brevità: CGIL viene pronunciata come se fosse scritta CGiL, la COOP diventa COPwww – invece di wudoppio-wudoppio- wudoppio – viene letto wu-wu-wu. Del resto da tempo gli inglesi il filosofo Shaftesbury lo pronunciano Sciàsburi lasciando soltanto pallide tracce delle tre lettere fte

 

Un mio spiritoso cugino anni fa scherzava su queste discrasie fra grafia e pronuncia in lingue diverse spiegandoci che ‘si scrive Sciachespeàre e si legge Sciopenàuer’. 

 

Con i migliori auguri del Professore