zanichelli_ausiliare_crescere

Salve, avrei un dubbio sul corretto uso di una forma verbale. Il mio dilemma è semplice: la frase “E se ho potuto crescere è solo grazie agli errori” è giusta grammaticalmente? O si dovrebbe usare il verbo essere? O vanno bene entrambi? 

Grazie, Giancarlo

 

Caro Giancarlo, 

lo Zingarelli 2017 – Vocabolario della lingua italiana alla voce potere scrive: 

“ausiliare avere se usato assolutamente; essere avere come verbo servile. Tende, come verbo servile, ad avere l’ausiliare del verbo a cui si accompagna: ho potuto acquistare solo due biglietti; sono potuto partire; non è potuto uscire; tuttavia, con i verbi intransitivi che richiedono l’ausiliare essere, è frequente anche l’uso dell’ausiliare avere, specialmente quando si vuole accentuare l’idea di possibilità: ha potuto ricorrere a un prestito; il ladro ha potuto andarsene indisturbato.
 

 

Perciò sia la frase “se ho potuto crescere è solo grazie agli errori” che la frase “se sono potuto crescere è solo grazie agli errori” sono corrette, anche se alcuni grammatici tendono a raccomandare la seconda forma. 

A riprova di ciò le trascrivo alcuni esempi letterari in cui gli ausiliari avere essere sembrano usati indifferentemente:

 

…l’assedio non è poi tanto rigoroso se io ho potuto penetrare fin qui 

Ippolito Nievo, Confessioni di un Italiano, 1858 

 

La Olga avrebbe potuto stare nella prima quadriglia, tanto si sbracciava e dimenava i fianchi, che bisognava scorgerla per forza. 

Giovanni Verga, Per le vie, 1874 

 

… quei pochi rimasti in paese, che non erano potuti fuggire qua e là per la campagna 

Giovanni Verga, Vita dei campi, 1880 

 

Il nostro collegio s’era fatto deserto. Non vi restàvano che quelle poche, le quali non avèan potuto fuggire, 

Carlo Dossi, Goccie d’inchiostro, 1880 

 

Marta desiderava sapere se la signora Edith sarebbe andata anche lei in chiesa, perché allora avrebbero potuto uscire insieme e chiudere la porta di casa. 

Antonio Fogazzaro, Malombra, 1881 

 

… sarebbero potuti ritornare alla dolcezza dei loro rapporti quasi ingenui se con quel bacio si fossero separati. 

Italo Svevo, Una vita, 1892 

 

Cari saluti dal 

Professore