La parola di oggi è: cachet

cachet /kaʃɛ/
s. m.1 bollo, timbro: cachet de la poste, bollo postale; cachet d’une firme, timbro di una ditta2 sigillo: apposer, briser un cachet, apporre, rompere un sigillo; (st.) lettre de cachet, lettera col sigillo del re, recante una condanna regia alla prigione o all’esilio3 cachet, stile, impronta (f.): ses œuvres ont un certain cachet, le sue opere hanno un loro stile4 cachet: le cachet d’un acteur, d’un conférencier, il cachet d’un attore, d’un conferenziere; travailler au cachet, lavorare a cachet; courir le cachet, dar lezioni private a domicilio5 (farm.) cachet, cialda (f.), ostia (f.), compressa (f.): (fam.) il est blanc comme un cachet d’aspirine, è bianco come un cencio lavato.
NOTE DI CULTURA: L’evoluzione del termine cachet è molto interessante. L’idea-base è il marchio e, per estensione, il sigillo. Nel Seicento la lettre de cachet è l’ordine con sigillo del re, con cui si dispone un imprigionamento immediato, senza alcun giudizio (embastiller ► Bastille). Nel Settecento è una carte, su cui si registrano le lezioni a domicilio. Per questa via, nel XX secolo e ancora oggi indica l’ingaggio di un artista o di un professionista. Ma alla fine dell’Ottocento il termine si usa anche in farmacologia per indicare un involucro di pane azzimo, entro cui chiudere un medicamento in polvere. Dal contenente al contenuto, cachet ha finito per indicare una pillola, in particolare contro il mal di testa.