La parola di oggi è: sbarazzino / sbarazzare


ṣbarazzìno / zbaratˈtsino/
[da sbarazzare 1839]
A s. m. (f. -a)
ragazzo irrequieto, vivace e scanzonato: me ne combina una ogni giorno, quello sbarazzino!; aria, atteggiamento, gesto da sbarazzino
B agg.
irrequieto, vivace, scanzonato: ragazzo sbarazzino; avere un'aria sbarazzina | asso sbarazzino, nel gioco della sbarazzina, quello che permette di prendere tutte le carte in tavola | alla sbarazzina, (ellitt.) con atteggiamento sbarazzino | cappello alla sbarazzina, inclinato e portato molto all'indietro


ṣbarazzàre / zbaratˈtsare/
[da imbarazzare (V.) con cambio di pref. (s-) 1605]
A v. tr.
liberare una persona, una cosa, un luogo, da tutto ciò che impedisce, impaccia, ingombra (+ da): sbarazzare qlcu. da un peso, da una seccatura; sbarazzare una stanza dai mobili; (fig.) sbarazzare il terreno dagli equivoci; Il cantoniere, onde sbarazzare le rotaie, aveva adagiato il cadavere nel prato (G. Verga) | sbarazzare la tavola, sparecchiarla
B ṣbarazzàrsi v. rifl.
liberarsi da chi (o da ciò che) procura impiccio o fastidio (+ di, raro da): sbarazzarsi di un intruso, di un vecchio mobile; Nicoletta avrebbe potuto sbarazzarsi di lui (L. Pirandello); Collini, che cercava sbarazzarsi da quella stretta (G. Verga)