La parola di oggi è: caduco / fugace


cadùco / kaˈduko/
[vc. dotta, lat. cadūcu(m), da cădere ‘cadere’ sec. XIII]
agg. (pl. m. -chi, -ci; superl. caducissimo)
1 che cade presto | (fig., lett.) che ha breve durata: bellezza caduca; o caduche speranze, o pensier folli! (F. Petrarca) SIN. effimero, fugace, labile | mal caduco, (pop.) epilessia
2 (biol.) detto di organo animale o vegetale destinato a cadere e, talvolta, a essere sostituito da un altro, anche permanente: foglie caduche; denti caduchi; palchi caduchi
3 (ling.) detto di suono soggetto a indebolimento e a caduta SIN. evanescente
|| caducaménte, avv. (raro) in modo caduco
SFUMATURE fugace


fugàce / fuˈɡatʃe/
[vc. dotta, lat. fugāce(m), da fŭgere ‘fuggire’ 1342]
agg.
1 che fugge
2 che è fuggevole, transitorio, di breve durata: la bellezza è un bene fugace; i fugaci beni del mondo; avanzano / ore fugaci e meste (G. Parini) CONTR. durevole
3 (bot.) caduco
|| fugaceménte, avv. in modo fuggevole
 SFUMATURE
fugace – effimero – caduco
Fugace è ciò che è di breve durata, che passa rapidamente; il termine, di uso letterario, definisce solitamente la natura di beni transitori, come la giovinezza o la felicità. Effimero esprime anch'esso un'idea di durata breve, ma è connotato negativamente e descrive cose il cui pregio scade proprio per il loro carattere passeggero. Caduco, legato etimologicamente a cadere, per cui abbiamo foglie caduche o denti caduchi, aggiunge ai termini precedenti una sfumatura di fragilità, di inconsistenza.
SFUMATURE breve, ►provvisorio