La parola di oggi è: abbazia / abate / badessa

Sillabazione: ab–ba–zì–a
abbazìa / abbatˈtsia/ o badìa, (lett.) abazìa, abbadìa, abadìa
[vc. dotta, lat. tardo abbātia(m), da ăbbas ‘abbate’ sec. XII]
s. f.
1 casa religiosa di monaci o di monache, costituita per lo più da un complesso di fabbricati con annessi terreni e con chiesa propria: abbazia di Montecassino, di Chiaravalle | abbazia nullius, quella indipendente da una diocesi, su cui l'abate ha piena giurisdizione
2 titolo e beneficio ecclesiastici di cui gode l'abate

Sillabazione: a–bà–te
abàte / aˈbate/ o (lett.) abbàte
[lat. tardo abbāte(m) dall'aramaico āb ‘padre’, attrav. il gr. eccl. abbâ 1128]
s. m.
1 superiore di un monastero o di un'abbazia CFR. badessa | chi è investito di un beneficio con titolo abbaziale | superiore di un ordine monastico: l'abate generale dei Benedettini
2 nel XVIII sec., chi godeva di un beneficio ecclesiastico ed era autorizzato a portare l'abito da prete, dopo aver ricevuto i soli ordini minori
|| abatìno, dim. (V.) | abatóne, accr. | abatónzolo, pegg. | (spreg.) abatùcolo, dim.

Sillabazione: ba–dés–sa
badéssa / baˈdessa/ o abbadéssa, abadéssa
[lat. eccl. abatĭssa(m), da ăbbas ‘abate’ 1262]
s. f.
1 superiora di un monastero di religiose: madre badessa CFR. abate
2 (fig.) donna grassa e grossa | donna piena di gravità, spec. ostentata