La parola di oggi è: stivale

stivàle / stiˈvale/
[dall’ant. fr. e provenz. estival, prob. dal tardo lat. tibiāle (nt.) ‘fascia intorno alla tibia’, da tībia. V. tibia 1262]
s. m.
1 calzatura di cuoio o gomma che arriva al ginocchio, mezza coscia o anche all’inguine: stivali da caccia, da palude; calzare, mettersi, togliersi, gli stivali; togliere gli stivali a qlcu.; il gatto con gli stivali | stivali alla scudiera, appena oltre il ginocchio | stivali alla ussaro, a fisarmonica, in pelle morbida, che fa perciò pieghe alla caviglia | stivali all’inglese, con risvolti in pelle di colore diverso dal gambale | ungere, lustrare, gli stivali a qlcu., (fig.) adularlo | rompere gli stivali, (fig., disus.) seccare, dare fastidio | dei miei stivali, (fig., spreg.) si dice di persona che non vale nulla o non serve a nulla: avvocato dei miei stivali!
2 lo Stivale, (per anton.) l’Italia, che nella sua forma peninsulare ricorda uno stivale
3 (est.) grosso boccale da birra a forma di stivale
4 (mus.) sacco
5 (pop., disus.) minchione, persona da nulla
|| stivalàccio, pegg. | stivalétto, dim. (V.) | stivalìno, dim. | stivalóne, accr.