Nati a Londra nel 1968 dalla naturale evoluzione dei New Yardbirds, il quartetto dei Led Zeppelin farà grandissime cose in una decina di anni di carriera, fino alla morte del batterista John Bonham (1948-1980) che praticamente chiude la storia. Ogni tentativo (e speranza), di una rinascita della band è stato vanificato dai secchi dinieghi, soprattutto di Robert Plant (1948): per lui molti dischi e concerti a suo nome. Selezionatissime occasioni per rivedere insieme i Led Zeppelin (il Live Aid, nel 1985, la festa per i quarant’anni della Atlantic, tre anni più tardi) hanno fatto sognare in particolare quando, il 10 dicembre 2007, alla 02 Arena di Londra, la band è intervenuta per il concerto di addio a Ahmet Ertegun, primo discografico della band. Ma i fitti rumours di un clamoroso tour mondiale si riveleranno infondati. Sia Jimmy Page (1944), sia John Paul Jones (1946) hanno provato progetti solisti e di produzione, in grado però di fonire soddisfazioni molto pallide rispetto al passato degli Zeppelin.

 

Led Zeppelin II
Atlantic, 1969 – ★★★★

Appena otto mesi dopo l’album d’esordio, in evidente stato di grazia collettivo, i Led Zeppelin licenziano il secondo album, che ribadisce le splendide sollecitazioni sprigionate con il loro avvento. Raggiungono il primo posto delle classifiche angloamericane: un fenomeno destinato a ripetersi per 10 anni, alla pubblicazione di ogni LP. Page alla chitarra e Plant alla voce sono un fulmine a ciel sereno nell’universo Rock: dimostrano di aver imparato la lezione del Blues delle radici, alternando sortite elettriche esplosive a più raccolte ballad acustiche. Whola Lotta Love, Heartbreaker, Bring It On Home sono sigilli da capiscuola.

 

Canzone: Whola Lotta Love

You need coolin’, baby, I’m not foolin’
I’m gonna send ya back to schoolin’
Way down inside, a-honey, you need it
I’m gonna give you my love
I’m gonna give you my love, oh

Wanna whole lotta love
Wanna whole lotta love

 

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