Esponente della cosiddetta Scapigliatura piemontese, amico ed allievo di Giovanni Faldella, il vercellese Achille Giovanni Cagna (1847-1931) racconta in questo romanzo la storia umoristica di un viaggio di piacere che si trasforma per i malcapitati viaggiatori, marito e moglie bottegai, in una serie di disavventure che fanno rimpiangere loro il grigiore della vita quotidiana; ma sono proprio queste disavventure e gli strani personaggi in cui si imbattono a consentire loro di recuperare una dimensione di autenticità altrimenti perduta. Interessante l’espressionismo linguistico che caratterizza la prosa antimanzoniana del Cagna, e che si manifesta sia con l’uso diretto del dialetto sia con il recupero di dialettismi toscanamente adattati. La prima edizione di Alpinisti ciabattoni è del 1888.

Testo di riferimento: A. G. Cagna, Alpinisti ciabattoni, a cura di L. Mondo e C. Grassi, Torino, Einaudi, 1972.