Piccolomini Alessandro, De la bella creanza de le donne
In questo dialogo, più noto come La Raffaella, dal nome della sua protagonista, una vecchia ruffiana istruisce una giovane sul modo di non sprecare i piaceri che gli anni della gioventù possono offrire. L’autore stempera l’argomento, già toccato nel Ragionamento dell’Aretino, in un’elegante miscela di sensualità e idealismo. L’opera, pubblicata nel 1539, diventò un punto di riferimento per altre opere sull’educazione e il comportamento delle donne.
Testo di riferimento: Trattati del Cinquecento su la donna, a cura di G. Zonta, Bari, Laterza, 1913.