Bilora è il titolo moderno che si dà al secondo dei Due dialoghi in lingua rustica, che l’autore compose e rappresentò probabilmente sul finire del 1529. A differenza del Ruzante del Parlamento, un povero diavolo che finisce scornato e bastonato, il Bilora protagonista di questa commedia – interpretato sulla scena non dal Ruzante ma da un attore della sua compagnia – è un personaggio istintivo, contraddistinto da una violenta naturalezza contadina. L’azione è simile a quella del Parlamento: il contadino Bilora si reca a Venezia per riprendersi la moglie Dina, divenuta amante dell’attempato usuraio Andronico. Poiché la donna si rifiuta di tornare in campagna a una vita di stenti, Bilora uccide a coltellate Andronico.

Testo di riferimento: Ruzante, Teatro, a cura di L. Zorzi, Torino, Einaudi, 1967.