Gli amori pastorali di Dafni e Cloe, romanzo bucolico greco di Longo Sofista (scrittore vissuto probabilmente a Lesbo nel III secolo d.C., della cui biografia nulla si conosce). Esso si caratterizza nel panorama del suo genere, oltre che per la linearità delle vicende narrate, per la cura con cui l’autore descrive la progressiva scoperta dell’amore da parte dei due giovani protagonisti. Una storia di rara eleganza che affascinò Annibal Caro, che già nel 1538 dava notizia dell’avvenuta traduzione. Caro risolse il rapporto tra storia d’amore e sfondo mitologico privilegiando le dinamiche psicologiche dei giovani amanti e rappresentando l’ambiente circostante in modo convenzionalmente manierato. La traduzione, rimasta inedita fino al Settecento, fu pubblicata la prima volta a Parma nel 1784, incontrando da allora in poi una fortuna editoriale ininterrotta. La storia ha conosciuto anche una trasposizione musicale in balletto a opera di Maurice Ravel.

Testo di riferimento: A. Caro, Gli amori pastorali di Dafni e di Cloe, a cura di L. Silori, Roma, Salerno Editrice, 1982.