Nacque a Vicenza nel 1478. Dopo essersi costituito una solida formazione umanistica, si trasferì a Roma. Svolse incarichi diplomatici per conto di Leone X, Clemente VII e Paolo III, in un’epoca in cui presso la corte papale erano concentrati alcuni dei maggiori rappresentanti dell’umanesimo volgare italiano (il Bibbiena, Bembo, Colocci, Sadoleto). Tra i meriti principali del Trissino bisogna annoverare la scoperta, la traduzione e la pubblicazione del De vulgari eloquentia di Dante. Propose, ma senza alcun risultato effettivo, una riforma dell’ortografia dell’italiano che introducesse alcune lettere greche nell’alfabeto per differenziare graficamente alcuni suoni (come e e o aperte e chiuse) che restavano indistinti nella grafia tradizionale. Morì a Roma nel 1550. Opere:1524 – Giangiorgio Trissino, Sofonisba 1529 – Giangiorgio Trissino, Rime