Nacque a Napoli nel 1569. Studiò legge, ma la sua insopprimibile inclinazione alla poesia gli fece cercare fin da giovanissimo appoggi e protezioni che gli garantissero la tranquillità necessaria all’esercizio delle lettere. Nel 1592 entrò al servizio di Matteo di Capua, principe di Conca. Nel 1600 fuggì da Napoli a Roma per evitare le conseguenze di una falsificazione di bolle. A Roma entrò al servizio del card. Pietro Aldobrandino. In seguito passò a Ravenna e poi a Torino, dove dal 1608 al 1611 visse alla corte di Carlo Emanuele di Savoia. Dopo vicende turbolente che gli costarono anche il carcere, si trasferì nel 1615 in Francia, presso Maria de’ Medici: qui incontrò uno straordinario successo come poeta. Passò gli ultimi anni a Napoli, dove morì nel 1625. Scrisse moltissimo; la sua poesia è caratterizzata da uno stile virtuosistico, che sarebbe stato oggetto di imitazione da parte di una intera generazione di poeti, detti da lui "marinisti". Il capolavoro di Giovan Battista Marino è l’Adone. Opere:1602 – Giovan Battista Marino, Rime boscherecce 1602 – Giovan Battista Marino, Rime amorose 1602 – Giovan Battista Marino, Rime marittime 1602 – Giovan Battista Marino, Rime lugubri 1614 – Giovan Battista Marino, Dicerie sacre 1620 – Giovan Battista Marino, La Sampogna 1620 – Giovan Battista Marino, La Galeria 1623 – Giovan Battista Marino, L’Adone 1632 – Giovan Battista Marino, La strage degl’innocenti